Settembre nero

A settembre, dice Beppe Grillo, non ci saranno i soldi per pagare gli stipendi e le pensioni.
Stranamente tutti, governanti in primis, sembrano pensare che stia esagerando. O almeno così devo dedurre da:
1. Questioni di cui si occupa il governo
2. Questioni di cui si occupa la cosiddetta informazione
3. Questioni di cui si dibatte accanitamente su blog, forum e pagine varie
Nessuno di questi grandi discorsi prende mai in considerazione la cosa.
Mi da fastidio – anzi terrore – doverlo ammettere, ma io penso invece che Grillo abbia ragione.
Non si tratta di una fine analisi politica. È la banale constatazione che tra un mese, il 16 giugno, c’è una scadenza importante: il pagamento delle tasse per tutti quelli che non sono lavoratori dipendenti. Vale a dire, principalmente, le aziende e le partite iva.
Tutta gente che negli anni, spesso, è dovuta ricorrere al credito bancario per pagare le suddette. Per ragioni che entrano nelle “intricacies” del sistema fiscale, molti non hanno a disposizione i liquidi per pagare quando lo stato chiede. Se a questo aggiungiamo che la crisi ha prosciugato qualunque riserva e che le banche non danno più credito, soprattutto quando le aziende non sono in condizioni di restituire, l’equazione è completa. Vale a dire che a giugno molti non pagheranno. Non perchè non vogliono, semplicemente perchè non potranno.
Un vuoto fiscale da brivido per la macchina statale che, appunto, non avrà i soldi per pagare gli stipendi.

I want my money back

Tosca

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