Restiamo umani

Ha ragione Cacciari quando dice : “cosa vuole Grillo? Esattamente quello che dice, vuole distruggere tutto”.
I motivi possono essere mille: perché vuole vendicarsi del Pd, perché è telecomandato da oscuri personaggi, perché è convinto che non ci sia altro da fare, perché così guadagna soldi col blog…il motivo non importa.
Quello che conta è capire esattamente come stanno le cose.
Siamo abituati da una politica infame a gente che dice una cosa, ne pensa un’altra e alla fine ne fa un’altra ancora. Anche se, a dire il vero, questa è una perversione della nostra società ancor prima che del sistema politico.
Per questo abbiamo accettato allegramente e riso ampiamente alle sue invettive e dichiarazioni di guerra (tipo le bombe sul parlamento). E anche perché – e qui sta la trappola mortale – lui è un commediante, nel senso più tecnico del termine. Il teatro distilla caratteri e situazioni per mostrare la sostanza dell’animo umano, li porta all’estremo per farceli vedere. Quindi in tutti quei comizi, che molti hanno inconsciamente confuso per spettacoli, ridevamo allegramente. Se le stesse cose le avesse dette chiunque altro lo avremmo già rinchiuso.
Ma la licenza poetica ha messo uno schermo davanti agli occhi della gente. Che era già abbastanza incazzata da farsi trascinare da uno che sembrava dire delle sacrosante verità. Il resto? Beh, scherzava, ovvio.
Invece Grillo va preso alla lettera. Ogni interpretazione delle sue parole ci porta completamente fuori strada. Stando ai fatti finora visti, Grillo non conosce le sfumature, non conosce la realtà. Il mondo è un panorama autistico in bianco e nero. Lui se lo può permettere dall’alto del suo ruolo nella società, ancor prima che della sua situazione economica.
Il problema però, a questo punto, non è lui. Sono gli otto milioni di italiani che lo hanno votato.
Una parte di questi, quelli che pensavano che “scherzasse” e che poi alla fine avrebbe cacciato i cattivi e salvato i buoni, sono lì con gli occhi sbarrati e la testa che dondola, come pugili suonati.
Ma ce n’è un’altra parte, non sappiamo quanto grande, che lo segue ciecamente. Hanno assaggiato una droga pesante: il sogno. Il sogno di far cambiare tutto con un colpo di spugna, il sol dell’avvenire, il paradiso delle vergini, la rivoluzione.
È un sentimento che corrisponde di amorosi sensi all’anima italiana, così poco incline alla noia del faticoso lavoro per progredire e focalizzata sul colpo di genio che risolve i problemi.
In fondo noi italiani pensiamo che alla fine ce la caveremo sempre. Siamo creativi, geniali, troviamo sempre la soluzione. Ce la siamo sempre cavata, no? E invece no, non ce la siamo sempre cavata. Abbiamo sempre trovato il sistema di nascondere la polvere sotto il tappeto, questo sì. Credevamo di averla sfangata varie volte, nell’ultimo mezzo secolo. Ma ora, di trovata in trovata, siamo arrivati a fine corsa.
Perché con le nostre genialate ci siamo ridotti ad essere un paese arretrato, culturalmente, socialmente e, come ovvia conseguenza, anche economicamente. Nonostante le nostre indiscusse capacità.
Abbiamo le caratteristiche sociali di un paese sottosviluppato: molte emozioni, poco cervello sociale, quasi zero senso civico, livello culturale sotto i tacchi (siamo da sempre uno dei paesi che legge di meno in Europa).
Va detto, a nostra difesa, che vent’anni di regno dell’ignoranza, vent’anni in cui rivendicare di non aver mai letto un libro era un vanto, hanno scavato solchi tragici nell’anima collettiva.
È molto probabile che Grillo riesca a distruggere tutto.
Allora, nello scenario disastroso che ci attende – economico, probabilmente, ma soprattutto di degradazione del senso di umanità – è meglio che ci attrezziamo da subito. Cercando dentro la parte migliore del carattere italiano. È qui che ci serve essere creativi e solidali come sappiamo di poter essere.

Restiamo umani

Tosca

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